La corsa di Miguel 2014
di Cristina Petrilli
Partecipare ad una gara podistica è sempre
qualcosa di magico; ma correre a Roma, e farlo per Miguel, è qualcosa di
ineffabile, fonte di emozioni difficilmente spiegabili.
Proprio in ricordo di Miguel, di cui la gara
prende il nome, voglio raccontarvi questa storia, io che sono una podista
amatoriale e non un'atleta, io che ho scelto di vivere la corsa con il cuore e
di affrontarla senza orologio al polso, io che traggo energia unicamente dalle
emozioni, emozioni che si impara a condividere con gli altri podisti che, a
dirla tutta, poi diventano più che migliori amici.
In molti continuavano a descrivermi questa gara
come una delle più belle d'Italia, la "10" più partecipata, ed è
bastato vedere, al momento dell'arrivo in autobus, il maestoso Stadio Olimpico
per capire quanto avessero ragione, quanto questa non era come le altre gare,
decisamente aveva qualcosa in più, un motivo, una ragione.
Le mille e più di mille foto scattate nello Stadio dei Marti, le battute e le
risate ci hanno dato la giusta carica per dirigerci verso il Piazzale della
Farnesina, ormai popolato da più di 5000 atleti, in trepidante attesa dello
sparo di pistola. Dopo il via, dato da Elvira Sanchez, sorella di Miguel, e
Menuela Olivieri Mennea, siamo partiti verso un nuovo traguardo, in questa
corsa da non vivere "di corsa", per ammirare il panorama, imprimerlo
nella mente, assaporare il momento e poter dire un giorno "io
c'ero!". Passare in via Gladiatori, all'interno del quartiere del foro
italico, fiancheggiare lo Stadio Olimpico, arrivare alla Pista dei Marmi,
ornata da imponenti statue di marmo che esaltano la grandezza di una città come
Roma, ed essere accolti con il tappeto rosso, da vera diva del running, hanno
reso la corsa speciale.
La corsa di Miguel ha avuto un indiscusso
spessore umano ma certamente ha richiesto un'altrettanta elevata preparazione
tecnica, necessaria ad affrontare le richieste fisiche che essa ha comportato e
a reggere il passo degli atleti presenti. Tuttavia, tengo a sottolineare che,
per quanto impegno possa essere necessario e per quanta fatica si possa
provare, prendersi troppo sul serio, anche in una gara importante come questa,
ritengo sia un errore da non commettere.
Ad oggi conservo un prezioso ricordo, impresso
negli occhi, nel cuore e nella mente, ed una bellissima medaglia di pietra che
tutte le donne hanno ricevuto al traguardo. Incorniciata la medaglia e ripresi
gli allenamenti, non posso che aspettare la prossima corsa di Miguel che,
ancora una volta, insieme ai miei amici runner, affronterò con il cuore.
Un complimento particolare voglio rivolgerlo al
nostro abruzzese Barbierato Domenico, della Vini Fantini by Farnese, che si è
classificato 19° assoluto: Bravo, ancora una volta ci siamo fatti valere!
Ironia della sorte stessa posizione di Michele Del Giudice del 2008