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mercoledì 22 gennaio 2014

La corsa di Miguel 2014

La corsa di Miguel 2014

di Cristina Petrilli

Partecipare ad una gara podistica è sempre qualcosa di magico; ma correre a Roma, e farlo per Miguel, è qualcosa di ineffabile, fonte di emozioni difficilmente spiegabili.

Proprio in ricordo di Miguel, di cui la gara prende il nome, voglio raccontarvi questa storia, io che sono una podista amatoriale e non un'atleta, io che ho scelto di vivere la corsa con il cuore e di affrontarla senza orologio al polso, io che traggo energia unicamente dalle emozioni, emozioni che si impara a condividere con gli altri podisti che, a dirla tutta, poi diventano più che migliori amici.

In molti continuavano a descrivermi questa gara come una delle più belle d'Italia, la "10" più partecipata, ed è bastato vedere, al momento dell'arrivo in autobus, il maestoso Stadio Olimpico per capire quanto avessero ragione, quanto questa non era come le altre gare, decisamente aveva qualcosa in più, un motivo, una ragione.

Le mille e più di mille foto scattate  nello Stadio dei Marti, le battute e le risate ci hanno dato la giusta carica per dirigerci verso il Piazzale della Farnesina, ormai popolato da più di 5000 atleti, in trepidante attesa dello sparo di pistola. Dopo il via, dato da Elvira Sanchez, sorella di Miguel, e Menuela Olivieri Mennea, siamo partiti verso un nuovo traguardo, in questa corsa da non vivere "di corsa", per ammirare il panorama, imprimerlo nella mente, assaporare il momento e poter dire un giorno "io c'ero!". Passare in via Gladiatori, all'interno del quartiere del foro italico, fiancheggiare lo Stadio Olimpico, arrivare alla Pista dei Marmi, ornata da imponenti statue di marmo che esaltano la grandezza di una città come Roma, ed essere accolti con il tappeto rosso, da vera diva del running, hanno reso la corsa speciale.

La corsa di Miguel ha avuto un indiscusso spessore umano ma certamente ha richiesto un'altrettanta elevata preparazione tecnica, necessaria ad affrontare le richieste fisiche che essa ha comportato e a reggere il passo degli atleti presenti. Tuttavia, tengo a sottolineare che, per quanto impegno possa essere necessario e per quanta fatica si possa provare, prendersi troppo sul serio, anche in una gara importante come questa, ritengo sia un errore da non commettere.

Ad oggi conservo un prezioso ricordo, impresso negli occhi, nel cuore e nella mente, ed una bellissima medaglia di pietra che tutte le donne hanno ricevuto al traguardo. Incorniciata la medaglia e ripresi gli allenamenti, non posso che aspettare la prossima corsa di Miguel che, ancora una volta, insieme ai miei amici runner, affronterò con il cuore.

Un complimento particolare voglio rivolgerlo al nostro abruzzese Barbierato Domenico, della Vini Fantini by Farnese, che si è classificato 19° assoluto: Bravo, ancora una volta ci siamo fatti valere!
Ironia della sorte stessa posizione di Michele Del Giudice del 2008







2 commenti:

  1. Noo, non ci posso credere...Se non avessi letto il nome dell'autore dell'articolo (in questo caso un'autrice..) prima di leggerne il contenuto; Giunto alla fine dello scritto avrei pensato fosse stato opera di qualche atleta-giornalista. Vuoi per la scioltezza del linguaggio, vuoi per la corretta "didascalia" alle emozioni provate e anche per la passione che ha profuso nello scrivere e descrivere la "famosa corsa di Miguel". E invece no, a redigere questa piccola opera d'arte intrisa di forti sentimenti , è stata la nostra grande Cri..!!!! Che altro dire?... Se volevi colpire al cuore il lettore; Brava, sei un'ottima tiratrice... :)

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  2. è sempre un emozione vederti correre.... ma anche leggerti, quando scrivi della corsa...!!!

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