DOPING: ESCE IL 38 SULLA RUOTA DI BOLZANO!
di Alberico Di Cecco
“Sollecitato” da amici, colleghi e giornalisti, mi sono informato a
proposito del famoso “documento trovato tra le carte della Fidal dalla
Procura di Bolzano” che contiene il nome di 38 atleti top che non
avrebbero seguito il protocollo di reperibilità e che avrebbero dovuto
essere squalificati, invece l’ ”hanno fatta franca”! Detto così…uno
scandalo!
Si sa che per certi mestieri è sufficiente saper leggere o saper
scrivere…per l’occasione è stato sufficiente far bene prima l’una e poi
l’altra per riuscire a dare una corretta informazione.
Intanto spieghiamo cos’è questa reperibilità: gli atleti di livello
nazionale ed internazionale, devono dare disponibilità per un’ora al
giorno, 365 giorni all’anno, sempre, ad effettuare controlli antidoping,
indicando alla Fidal (o Iaaf) l’ora e l’indirizzo a cui si rendono
reperibili. Tale comunicazione si effettua inviando trimestralmente un
calendario in cui giorno per giorno l’atleta indica la propria
disponibilità. Il calendario va perentoriamente inviato entro l’ultimo
giorno del trimestre precedente. In caso di mancato rispetto dei
termini, anche solo di un giorno, la prima volta c’è un “richiamo”, la
seconda un “ammonimento”, la terza volta scatta la squalifica.
Ovviamente in tutti e tre i casi la procedura prevede una comunicazione
chiara ed ufficiale all’atleta.
A questo punto possiamo già capire qual è stata la mancanza dei 38
“presunti dopati”: non aver inviato nei termini il calendario. Non solo,
la maggior parte di essi avrebbe contravvenuto al regolamento ben più
delle 2 volte possibili, ma la Fidal non avrebbe proceduto a
squalificarli. “E perché?”…mi è stato chiesto con vari toni e
sensazioni…”Perché in Italia c’è… il doping di Stato”!
Sfogliando i vari articoli del web, ho notato che tante volte le
notizie hanno la capacità di farsi interpretare, oppure vengono poste in
maniera variamente interpretabile. Eppure, come dicevo prima,
basterebbe semplicemente saper leggere…
La Fidal non ha redatto alcun documento con 38 nomi di atleti top.
Nessuno di essi ha mai contravvenuto alle normative antidoping sulla
reperibilità.
E’ stata la Procura di Bolzano che esaminando i documenti relativi al
caso Shwazer, al termine delle indagini, ha compilato un elenco di
atleti ai quali un dirigente Fidal, indagato nell’ambito dell’inchiesta,
ha inviato dei sollecitati, esortando a trasmettere il calendario nel
rispetto dei termini. Quello che è da chiarire è se poi l’invio siano
stato effettuato nei termini. Per logica, non essendo stati
squalificati, dobbiamo dedurre che l’invio è stato effettuato
regolarmente…ma se ai solleciti non avessero risposto con l’invio delle
reperibilità…perché la Fidal non li avrebbe squalificati?
Da questo punto in poi possiamo scatenare la fantasia immaginando “coperture”, alchimie, scienza e fantascienza.
Al termine di questa vicenda avremo 38 risposte da saper leggere…una
di questa ve la posso già scrivere…uno di quei 38 in oltre 10 anni di
reperibilità…oltre 3650 giorni…non ha mai mancato una comunicazione, al
limite fatta nell’ultimo giorno utile…per questo è sempre stato presente
quando i medici hanno bussato alla porta per effettuare il controllo a
sorpresa!